Teatro - L' Isola Che Non C'è

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Teatro

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Pensieri dei bambini sullo spettacolo teatrale "L’isola che non c’è":


A me è piaciuto molto il teatro di sabato. Non mi aspettavo che delle persone diversamente abili potessero fare un teatro così speciale e bello.
Elena, 3° cl


Il teatro è stato bello. E’ stato fatto da persone disabili: sono stati molto bravi. Il titolo era "L’isola che non c’è", il loro obiettivo era di trovarla. A me è piaciuto tanto.
Vera, 3° cl

Sabato c’è stato il teatro. Sono entrata e ho trovato un posto davanti, che fortuna! Poi è iniziato e alla fine mi sono divertita un mondo. Ad Alessandro , un ragazzo dell’ "Isola", ho detto "bravo" e lui mi ha detto "batti il cinque!" e io gliel’ho dato.
Asia, 3° cl

E’ stato mega fantastico.
I miei protagonisti preferiti erano Alessandro e Samuele. Alessandro è stato molto bravo e divertente, mi è piaciuto quando guidava il pullman verde. Noi tutti dobbiamo imparare a essere felici e volerci bene come loro.

Gioele, 3° cl

E’ stato mega bello.
Il mio attore preferito era Marco e il mio secondo preferito era Samuele.
E’ stato bello ascoltare di un’ isola che non c’è ma loro l’hanno cercata e poi l’hanno trovata con un autobus verde.
Gli attori erano giovani disabili e non disabili.
Lorenzo, 3° cl


Il Teatro


Il laboratorio teatrale risponde all’esigenza di realizzare un luogo di incontro per i giovani, senza barriere fisiche e psicologiche, che consenta esperienze di tipo  formativo ed espressivo.


Il teatro diventa uno strumento per avvicinarsi ai ragazzi, educarli all’ascolto, sollecitare le loro potenzialità espressive e creative, renderli consapevoli e  protagonisti dei loro apprendimenti .
Il laboratorio teatrale non si configura come una  scuola di recitazione, ma piuttosto come un “fare teatro” in modo ludico.
Ciò significa utilizzare le tecniche teatrali come strumento di svago e divertimento, ma anche di esplorazione e conoscenza espressiva di sé. Infatti,  tramite la finzione è possibile conoscere e utilizzare diverse forme di linguaggio (emozioni, parole, gesti, musica) e potenziare altre forme di comunicazione.
Questi risultati si conseguono all’interno del gruppo che consente di “dare voce” alle singole persone, rafforzando le sicurezze di base e l’assunzione del senso di  responsabilità.

Il progetto
Destinatari: ragazzi disabili, con un discreto grado di autonomia,  e ragazzi cosiddetti normo dotati, interessati a compiere un’esperienza sociale di teatro.  
Età: eterogenea (bambini, adolescenti, giovani e adulti)
Contenuti: fissati dall’operatore e dal gruppo inerenti l’improvvisazione, i giochi di ruolo, la drammatizzazione di testi o storie.

Finalità:
- sviluppo di abilità sociali
- ricerca elaborazione  e potenziamento dei linguaggi espressivi
- valorizzazione di sé e degli altri nel lavoro di gruppo
- approccio alle esperienze culturali, alla letteratura e all’arte attraverso un’esperienza che impegna fisicità ed emotività

Obiettivi specifici:
- sviluppo  delle risorse emotive e sociali
- potenziamento del linguaggio  (capacità di attenzione, ascolto, e produzione linguistica)
- potenziamento, ricerca ed utilizzo di  schemi motori
- stimolazione abilità di problem solving,
- responsabilizzazione riguardo al gruppo e al proprio ruolo.

Tempi:

da settembre a maggio il martedì  dalle ore 16,30e il sabato dalle ore 15,00 presso la sede dell’Associazione.


Spazi:
presso la sede di Cassina Rizzardi (CO) in via Lambertenghi, 168

Metodologie:
improvvisazione, tecniche drammatico teatrali, mimo, danza.
Generalmente si procede secondo tre momenti:
- partecipazione individuale
- lavoro di micro gruppi che lavorano su temi predefiniti
- lavoro collettivo: il grande gruppo si ricostruisce  per fasi di improvvisazione e libera espressione .

Ruolo operatore:
mediatore dei processi comunicativi, svolge una funzione  di regia, osserva, valorizza e sollecita i ragazzi nella loro espressività, attiva processi di apprendimento e di ricerca di ipotesi di soluzione, riformula obiettivi in funzione del contesto specifico.


Verifica e valutazione:
- Revisione nel gruppo al termine di ogni incontro e a fine percorso.
- Discussione - verbalizzazione dei vissuti e analisi del processo di lavoro
- Eventuale riprogettazione del lavoro secondo punti di forza






 
 
 
 
 
 
 
 
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